Se c’è qualcosa che questo testo ribadisce con piena convinzione è che non si debba farla finita con la filosofia, soprattutto in una contingenza come quella attuale che indica un cambiamento radicale d’epoca (digitale, tecnologica, pandemica) e che chiama a un rinnovato confronto con il palesarsi dell’imprevedibile, in qualsiasi sua forma. È proprio rispetto ad un tale imprevedibile che gli autori del volume intendono mettere ancora più a valore uno degli aspetti dell’impresa filosofica, quello di segno più direttamente “pratico”, che esige nuove, differenti concettualizzazioni all’altezza delle complicazioni del presente, di ciò che sollecita la sensibilità e l’intelligenza proprie del lavoro filosofico.
È dunque l’imprevedibile, l’inatteso nelle sue molteplici configurazioni, anche caotiche o fuggevoli, difficilmente afferrabili, ciò che continua a fornire lo stimolo materiale alle diverse singolarità intellettuali (Silvano Cacciari, Roberto Ciccarelli, Ubaldo Fadini, Stefano Righetti, e lo pseudonimo Utente Sconosciuto) che se ne fanno carico in questo studio collettivo, per tentare di rilanciare quel discorso della critica filosofica che si vuole sempre più accompagnato e sostenuto dalla esigenza di una accorta e rivendicata radi- calità dei suoi tagli, delle sue ipotesi di indagine.
Sommario
Ubaldo Fadini, Premessa
Ubaldo Fadini, La relazione e il credere nel mondo
Stefano Righetti, Alla ricerca dei vecchi, bravi “cattivi maestri”. Ovvero sull’urgenza di una liberazione ecologica dall’ontologia
Roberto Ciccarelli, Coronacapitalismo. Per una critica all’economia politica nel tempo delle pandemie
Silvano Cacciari, Covid, caos e mutazione. Verso un’antropologia filosofica di tipo nuovo
Utente Sconosciuto, Un’app per dominare il caos