Di fronte alle catastrofi naturali e alle tragedie della storia, l'uomo perde il lume della ragione e colmo di terrore affida il proprio destino a un qualche Dio o a un qualche despota. È questa l'idea centrale che anima tutta la riflessione dell'ingegnere/filosofo illuminista Nicolas Antoine Boulanger (1722-1759), la cui esistenza, come scrisse Denis Diderot in un profilo biografico che di lui tracciò in occasione della morte - e che in questo volume viene riproposto -, «fu breve, solitaria prima, chiusa e poi quasi nascosta nel seno di un piccolo gruppo di amici». La riflessione di Boulanger, pensatore originale anche se poco conosciuto e trascurato dagli storici della filosofia, muove dall'analisi delle religioni, dei miti e dei riti antichi e tenta di smascherare ogni forma di dittatura riconducendola ad una sorta di velata teocrazia umana. Le religioni e il dispotismo politico fanno leva sull'insufficienza della ragione e sulla paura, imponendosi agli uomini come unici, esclusivi modelli, di salvazione, consolazione e condanna, e ciò grazie anche alla costruzione di false mitologie (il caos primigenio, il caos sociale, il diluvio universale, il tramonto della storia umana) e di artificiose ritualità (le funzioni delle varie chiese, i cerimoniali della politica). Il presente volume riporta in primo piano l'attualità del pensiero di Boulanger, anche ponendolo a confronto con i tratti accomunanti tutti i totalitarismi del XX secolo e tutte le Chiese variamente connotate, in ciò seguendo le linee di massima del fondamentale studio del 1947 dedicato da Franco Venturi al filosofo francese.