88-8410-066-6
231
22,90
Philosophia, 8
Il misterioso Anonimo autore del trattato
Del Sublime privilegia la poesia epica e descrittiva a scapito della "commedia di costumi" e della scrittura in prosa. L'obiettivo di questo volume č, invece, quello di recuperare, analizzare e costruire un percorso alternativo, ritrovando nella prosa una poetica della sublimitā come uno degli elementi fondativi della letteratura della modernitā. Il rapporto tra il Sublime (nell'accezione di Edmund Burke, poi ripresa da Giacomo Leopardi) e l'Orrore (quale si intravvede nelle opere di autori indispensabili per comprendere la grande stagione romantica - Potocki, von Kleist, Victor Hugo, Füssli, Goya) diviene uno strumento ermeneutico di grande perspicuitā critica e filosofica per definire il passaggio dal legato classico alla Modernitā. Attraverso una lettura ravvicinata di scrittori (come Leopardi, Virginia Woolf, Joyce) e di filosofi (come Kant, Adorno e Derrida), la nozione di Sublime si arricchisce di una nuova pagina della sua storia. A partire dalla ricostruzione storiografica del suo itinerario, il tema della sublimitā nella scrittura in prosa si rivela come un efficace reagente per comprendere le trasformazioni nell'arte (e nella sua filosofia) a muovere dai rivolgimenti storici della "doppia Rivoluzione" (quella industriale in Inghilterra e quella in terra di Francia) e permette di misurarsi con le prospettive teoriche di autori il cui pensiero viene in questo modo attraversato da fasci di luce trasversali e innovativi.