88-8410-021-6
XVI-84
13,90
Biblioteca Clinamen, 2
Pubblicato nell'aprile del 1881, nella «Blackwood's Magazine» di Edimburgo, questo resoconto del soggiorno a Vallombrosa di William W. Story viene adesso proposto per la prima volta in traduzione italiana, affiancata, per un riscontro con la vivacità e la bellezza della versione originale, dal testo in lingua inglese. Story, conosciuto soprattutto come scultore, ci offre in queste pagine la freschezza delle sue impressioni di straniero innamorato dell'Italia e in particolare di quello sperone di Appennino su cui poggia lo stesso convento che anche Milton aveva visitato e che era rimasto nel suo cuore. Story descrive, con quel gusto per la bellezza che lo contraddistingue, il fascino delle "ombre etrusche" e delle vedute ampie, vertiginose, e racconta, con animo romantico, la storia del luogo e dei suoi abitanti, dal fondatore dell'Abbazia, San Giovanni Gualberto, attraverso le vicende dei frati benedettini, sino alle misure, giudicate antipopolari e liberticide, del governo dell'epoca. Così conclude Story il suo resoconto: «Qualsiasi cambiamento sia avvenuto quassù a Vallombrosa, la natura èrimasta intatta. L'ampio panorama di valli e colline èquello ammirato da Milton, proprio lo stesso del tempo in cui San Giovanni Gualberto, con passo stanco, arrancò su per questi pendii boscosi. Gli stessi torrenti, la stessa sorgente che rinfrescò le sue labbra arse rinfresca ora le nostre, le stesse ombre si nascondono sotto gli austeri abeti, l'autunno copre il manto erboso e colma i ruscelli delle stesse foglie dorate strappate ai castagni, gli stessi fiori ci sorridono dai prati, lo stesso cielo azzurro si piega benedicente verso di noi, e, nonostante tutti i cambiamenti e a dispetto di ogni politica, ancora si può avere un'ora di pace, di riflessione, di piacere, "il mondo dimentico, dimenticati dal mondo", su per i bei pendii di Vallombrosa».