«Love is a warm gun», dice John Lennon. La vita invece è un coltello tagliente. Magari non è sempre quello di un sicario: è un coltello da tavola, ma taglia. Poi, dopo i crimini domestici, spesso impuniti, lo si occulta sotto il tovagliolo. I tagli, però, possono essere anche profondi, come quelli che lentamente, costantemente, da inenarrabile tempo hanno fatto a pezzi la famiglia: dalla stirpe degli Atridi fino alla famiglia di Nora, a quella della Signora Frola, a quella del Commesso viaggiatore eccetera eccetera. Dai denti del dragone scaturiscono i primi cittadini di Tebe; dai resti della famiglia nascono i mostri: il teatro degli inguardabili, che riempie le pagine di cronaca o beneficia dell’omertà del silenzio. I personaggi di questi tre atti unici abitano lo stesso dramma, ma trovano la forza di riaffermare, pur nella loro desolazione, il diritto di decidere, accettando l’azzardo di dichiararsi liberi di scegliere. Liberi.