«Nell’incontrare l’altro non si trova l’essere che vuole perseverare in se stesso, ma l’essere posseduto dal bisogno diperdersi». È a muovere da qui che il presente volume esplora le differenti modalità secondo le quali un tale «bisogno» viene articolandosi nel complesso della produzione di Bataille. Attraverso l’analisi di alcuni concetti e di alcune esperienze chiave, e nel costante confronto con autori a lui prossimi per ragioni filosofiche, storiche ed esistenziali – Blanchot, Leiris, Klossowski, Lévinas, Benjamin –, queste pagine si snodano in un percorso che interseca filosofia, psico analisi, antropologia culturale, letteratura, spiritualità. Il recupero del senso della festa alla luce del tema dell’attuale
catastrofe planetaria, l’accostamento fra Sade e il concetto nietzscheano del dionisiaco, il tentativo di avvicinamento ad un pensiero dell’esperienza erotica, la metafora della filosofia come «acrobazia sul filo del funambolo», il rapporto fra poesia e quotidiano alla luce di un pensiero dell’istante, la comparazione «impossibile» con alcuni temi del buddhismo zen, il significato politico delle «società antisociali», degli amanti e degli amici: sono appunto queste le diverse modalità con le quali il volume tenta di scrutare quel «bisogno di perdersi», contribuendo così a restituire l’antropologia dionisiaca dell’uomo quale animale ferito, lacerato dall’incontro con l’altro.