La recente pubblicazione in Italia dei Quaderni neri di Heidegger ha nuovamente sollevato un dibattito intorno ad un lascito teoretico che appare compromesso dalla sua implicita, e talora esplicita, valenza politica. Nel presente lavoro l’autrice fornisce interessanti spunti di riflessione sull’intera questione, soprattutto movendo dalla posizione di Jean-Luc Nancy che a più riprese si è confrontato con il problema del risvolto politico del pensiero heideggeriano. Qui si sostiene, in linea appunto con Nancy, che i Quaderni in realtà dimostrano proprio il contrario delle accuse che vengono loro mosse: il pensiero di Heidegger è irriducibile al nazismo, la fondamentale rilevanza della sua ridefinizione di metafisica e ontologia tradizionali non può essere in alcun modo disconosciuta. Ciò tuttavia non significa che compromissioni politiche col nazismo non vi siano, il che emerge con particolare evidenza nella coincidenza tra comunità e Volksgemeinschaft, secondo la declinazione che nel nazismo stesso questa viene assumendo.