La sinistra appare sempre più incapace di offrire risposte concrete al drammatico impoverimento dei popoli dell’Occidente, quotidianamente strangolati dal parassitismo della finanza e dall’invadenza islamica. Ridottasi ad amministrare la semplice conservazione dello status quo, di cui risulta il più strenuo baluardo, la sinistra non vuole vedere quanto di inconciliabile ci sia tra noi e l’ideologia islamista, relativamente alla quale si limita ad una lettura “giornalistica” ed “istituzionale”, ignorandone le concrete pratiche materiali, lo strutturale, connaturato, atteggiamento stragista e la lucrosa – anche per molte organizzazioni occidentali – tratta dei clandestini. L’Islam viene letto a sinistra secondo categorie che oscillano tra autolesionismo e malafede: in nome di una ipocrita fratellanza universale, mai ci si pronuncia sulle inaccettabili arretratezze professate nel Corano e sempre si finge di non rendersi conto della posizione della donna e, in generale, del cappio che la sub-cultura islamica pone attorno al collo della ragione.