La limitata fama di Wilhelm Schapp (1884-1965) non è adeguata al rilievo di primissimo piano che egli invece occupa nel quadro del rinnovamento complessivo del pensiero fenomenologico ed ermeneutico, la cui referenza alla “narratività” viene posta a motivo centrale di una analisi dell’esperienza umana. Per Schapp il mondo ci parla sempre sotto forma di storie: alcune hanno il linguaggio chiaro e il rigore delle scienze, altre la magia dei miti e delle religioni, altre l’armonia della musica e la forma elegante della poesia, altre raccontano di scelte tragiche e di dolori inimmaginabili, altre ancora si perdono oltre i confini del tempo e della memoria. Per quanto lo sguardo umano si volga indietro, egli sostiene, troverà sempre delle storie. Imparare a porgere l’orecchio alla prosa del mondo è l’invito che questo libro su Schapp rivolge al lettore. Costruito come un percorso in cui si intersecano sollecitazioni filosofiche e temi propri della psichiatria e della psicoterapia, il volume di Fabiana Puggioni sostiene che interpretazione e conoscenza dell’uomo non sono districabili dalle storie che direttamente lo riguardano, e sottolinea come la consapevolezza ed il racconto di queste storie risultino fondamentali nella costruzione e nella cura di sé.