Esce finalmente un lavoro sintetico, ma chiarissimo e completo, intorno alle vicende e alla riflessione della Scuola di Francoforte. Queste pagine, che colmano una oggettiva lacuna nel panorama editoriale italiano, non si limitano, infatti, come di consueto, ai soli “padri fondatori” di quella Scuola, Adorno, Horkheimer e Marcuse, ma si diffondono con ampiezza anche su figure considerate eccentriche, Walter Benjamin ed Erich Fromm, e prendono in esame i cosiddetti “francofortesi di seconda generazione”, tra cui Alfred Schmidt, Axel Honneth e soprattutto Jürgen Habermas.
Oggi, ancor più che negli anni della sua originaria formazione, la Teoria Critica della Scuola di Francoforte si configura come una filosofia che «nega la realtà, ma non la rinnega». L’attenzione a quella teoria continua così a rivelarsi strumento fondamentale per comprendere l’attuale modello di produzione / riproduzione sociale e di consumo mercantile / esistenziale, nonché per avviare, forse, la costruzione di possibili nuclei di resistenza.