All’esperienza della filosofia qui narrata, concorrono due vissuti, l’uno di natura professionale, l’altro di natura privata.
Da un lato c’è la filosofia come il professor Beta l’insegna a scuola, e cioè la filosofia alle prese con la curiosità intermittente, il cocciuto buon senso, le imprevedibili associazioni d’idee che sono tipiche dell’adolescenza.
Dall’altro lato s’accede alla sfera personale: la filosofia nell’uso, qualcuno forse dirà improprio, che il professor Beta è solito farne nei momenti di pausa o relax. La filosofia come passatempo, vacanza della mente, via di fuga dal quotidiano.
Scritta con linguaggio diretto, immediato, la narrazione si svolge con autoironia, ad intersezione di quei due vissuti, scandita dai giorni e dalle ore di una settimana lavorativa.
La filosofia è momento di esperienza e momento di potenziale crescita, non dunque un qualcosa di astratto dalla vita ma un qualcosa che può rendere la vita stessa più interessante e più ricca di conoscenza.