Obiettivo di questo lavoro è architettare una filosofia della fotografia. Ma quale fotografia? Quella scattata da un turista innanzi ad un monumento oppure quella realizzata da un artista che l’ha scelta per costruire le sue opere? Oppure la fotografia di un coraggioso fotoreporter in un teatro di guerra o, ancóra, quella di un pubblicitario che vuole indurre a scegliere una merce piuttosto che un’altra? Bisogna infatti considerare la differenza tra fotografia come attività informativa e documentale (fotogiornalismo, fotografia naturalistica), come comunicazione seduttiva (pubblicità, moda), come arte figurativa. Queste pagine costituiscono il tentativo di rendere giustizia alla fotografia come arte figurativa, separando il gesto creativo dal gesto invece teso ad informare e a sedurre: ciò per poter mettere in luce aspetti, contenuti e relazioni rimasti finora in ombra o scarsamente considerati dalla semiologia e ancor meno dalla filosofia. Non è tanto il profilo estetico che qui viene preso in esame, bensì quello teoretico e quello etico-pratico, passando in rassegna le principali tematiche in gioco: dal ritratto al paesaggio, dalla percezione dell’opera alle procedure fotografiche, dalla tecnica all’etica
dell’immagine.