• Il sacro, l'osceno, il diverso
  • Scritture della devianza nel Novecento Europeo
Copertina
9788884101105
149
15,60
Biblioteca Clinamen, 11
  • Marco Nuti
  • Il sacro, l'osceno, il diverso
  • Scritture della devianza nel Novecento Europeo
9788884101105
149
15,60
Biblioteca Clinamen, 11

La devianza, proteiforme per natura, dalla geometria, geografia e assiologia variabili, è sempre uno sguardo dell'Altro. La scrittura della devianza appartiene tanto al regime diurno quanto al regime notturno dell'immagine, e rappresenta, di volta in volta, sia la dimensione solare, eroica, sia la dimensione occulta, inquietante, dell'animo umano. Momento di una "politeistica" relatività dei valori, la devianza può essere denotata in accezioni plurali e differenti: positive e/o perturbanti, progettuali e/o radicalmente trasgressive, proprio come per gli autori oggetto di questa indagine. Da Baudelaire a Joyce, da Michaux a Bacon, da Deleuze a Blanchot, da Kafka a Musil, da Klossowski a Jaccottet, Robbe-Grillet, Bataille, sino a tutta l'esperienza del Surrealismo, l'emergere del negativo si accompagna al dissolversi delle grandi ideologie nonché allo smarrirsi dei solidi e rassicuranti riferimenti tradizionali. Questi autori esprimono lo strappo e lo smarrimento dell'uomo contemporaneo. Con mossa estraniante, scrivono, leggono, disegnano e scolpiscono, pensano e osservano - secondo una procedura cara ad Artaud - dalla prospettiva di uno sguardo de traviole, obliquo sul mondo. Decompongono, destrutturano forme e di nuove ed inedite aprono e creano, facendo violenza sul linguaggio, deterritorializzando il Reale ingannevole, operando deviazioni su biforcazioni e sentieri inesplorati. Accomunati da un percorso "alla deriva", gli scrittori, filosofi e artisti qui rappresentati scompongono il soggetto in soggetti plurimi: fragile ipseità incarnata, il Soggetto vive su di sé la dispersione, la pluralità, la instabilità. L'essere diviene silenzio o abisso. La logica appare percorsa de crepe. L'Incerto fondamentale si acquatta dietro tutte le certezze locali, in una dirompente e magmatica eversione della scrittura e della rappresentazione visiva.