• Antonin Artaud
  • L'uomo che pensò l'impensabile
Copertina
9788884102751
78
12,50
La Biblioteca d'Astolfo, 32
9788884102751
78
12,50
La Biblioteca d'Astolfo, 32

Se volete un Artaud di facile consumo volgete lo sguardo ai suoi profanatori. Artaud non si consuma, Artaud si celebra ritualmente. E se letteratura ed editoria non hanno più il senso della ritualità – vale a dire gli anticorpi alla propria dissoluzione – peggio per la letteratura e peggio per l’editoria. Ma non peggio per Artaud e per la ritualità, che alle mode sopravvivranno come è fatale sopravviva il Divino.
Meglio esser primo in classifica tra mille anni che best-seller settimanale nella sezione “varia” del «Corriere dela Sera»!
Ed allora, perché uno dei più grandi geni del Novecento ha dovuto patire dieci anni di manicomio e ben cinquanta elettrochoc? Perché l’Occidente non ha riconosciuto in lui una delle menti più eccelse della modernità? Perché nessuno o quasi ha saputo «pensare l’impensabile» con la sua stessa coerenza e il medesimo impareggiabile coraggio? La risposta che si offre in questo saggio è perentoria: perché Antonin Artaud fa paura. Il lavoro di Marco Alloni è un’esortazione a vincere gli oltraggi della paura e a prendere decisioni radicali. La mancata riabilitazione di Artaud, infatti, è un sintomo di declino, del tramonto di un Occidente sempre più esposto alle prospettive dell’Apocalisse.