• Perdere la testa
  • Abiezione, conflitto estetico e critica psicoanalitica
Copertina
9788884101815
138
16,80
Spiraculum, 7
9788884101815
138
16,80
Spiraculum, 7

Nell'Interpretazione dei sogni di Freud due bambini inscenano oniricamente una decollazione. Si trovano così riuniti suggestivamente i temi dell‟infanzia e della perdita della testa – di come si costruisce
o si distrugge una mente –, che nella pittura classica sono allegorizzati nelle Madonne con bambino o
nelle altrettanto numerose Salomè e Giuditte. Tali figure, onnipresenti nella cronaca e nel nostro immaginario, in questo volume vengono esaminate in riferimento ad una serie di modelli paradigmatici:
dal suicidio-choc di Niente da nascondere, di Haneke, a Persona, di Bergman; dal Servo, di Losey, alla Lisabetta, di Boccaccio; dal video The Last Riot, dell‟AES+F Group, ai cyborg di Nightmare Detective, di Tsukamoto, sino alle temibili eroine del Vas Luxuriae, di Corrado Govoni. L’autore indaga
questa ossessione con i "nuovi‟ strumenti della critica psicoanalitica. Perché ci interessiamo all‟arte?
Cosa ricaviamo dai contatti che, in forme diverse, cerchiamo di stabilire con questo mondo “altro” e –
al tempo stesso – misteriosamente vicino? La tesi di fondo del libro è che l‟arte non sia (solo) una forma passiva di evasione bensì anche una forma che coinvolge attivamente le strutture e i contenuti più
profondi della nostra vita mentale, aiutandoci ad ascoltare e a dar voce alle nostre emozioni e ai nostri
pensieri.