• L'esperienza del fuori
  • Linee di filosofia del Novecento
Copertina
9788884101389
80
13,70
Philosophia, 16
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Philosophia, 16
«L'esperienza non è reale che per colui che ci si perde, e colui che ci si perde non è più là per testimoniare della sua perdita¸, scrive Maurice Blanchot. E allora: che ne è dell'esperienza e che ne è della soggettività nell'epoca del controllo sulla sensibilità operato dalla società della sorveglianza, nel quadro di un discorso del potere in cui sembrano appunto perdersi tanto l'esperienza quanto la soggettività stesse? Ma aldilà della società che sorveglia e del suo discorso c'è un qualcosa di più fondamentale che riguarda l'esperienza quale correlazione invalicabile tra uomo e linguaggio, una correlazione che appare di per sé attraversata da ciò che è indicibile e da ciò che è intestimoniabile.
A quella domanda su esperienza, soggettività e linguaggio, sull'orizzonte della questione indicata da Blanchot, cerca appunto di rispondere questo libro, tramite una serie di riferimenti a domini disciplinari diversi: dall'estetica alla psicoanalisi, dall'antropologia filosofica alla critica letteraria. Il percorso qui delineato ha nel concetto di fuori (dehors) il suo centro, dal momento che è convinzione dell'autore che solo mettendosi sulle tracce di questo fuori sia possibile frequentare lo spazio esperienziale di una contemporaneità segnata dal primato dell'espropriazione di soggettività.